Il Presidente Mattarella, durante la Settimana Sociale dei Cattolici a Trieste, ha sottolineato l’importanza della democrazia.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto un discorso appassionato in occasione della Settimana Sociale dei Cattolici, evento annuale che si è tenuto quest’anno a Trieste presso il Generali Convention Center. Il tema centrale del suo intervento è stato il legame indissolubile tra democrazia e libertà, una riflessione approfondita che ha toccato diversi aspetti della vita democratica e dei pericoli che essa affronta nel mondo contemporaneo.
La democrazia: un valore da proteggere
Mattarella ha esordito sottolineando come la parola “democrazia” sia spesso utilizzata, ma non sempre compresa nella sua essenza. Ha ricordato come le dittature del Novecento abbiano visto nella democrazia un nemico da abbattere, mentre gli uomini liberi ne hanno fatto una bandiera. “La democrazia – ha riferito– è un tessuto che gli avversari pretenderebbero logoro. Non è solo un insieme di regole formali, ma un valore che richiede impegno costante per essere mantenuto vivo”.
Il Presidente ha messo in guardia contro l’interpretazione strumentale della democrazia, spesso utilizzata come pretesto per limitare le libertà fondamentali. Ha citato Alexis de Tocqueville, sottolineando che una democrazia senz’anima è destinata a implodere, non per i suoi aspetti formali, ma per la mancanza di valori che la sostengono.
Libertà e partecipazione: pilastri della democrazia
Mattarella ha poi affrontato il tema della partecipazione democratica, evidenziando come una democrazia a “bassa intensità” sia inaccettabile. Ha sollevato la questione dell’astensionismo elettorale, indicando che una democrazia senza un consistente esercizio del ruolo degli elettori è destinata a indebolirsi. “I diritti si inverano attraverso l’esercizio democratico”, ha affermato, ricordando che senza partecipazione attiva, i diritti fondamentali rischiano di essere svuotati di significato.
Ha poi evocato l’importanza dell’educazione alla democrazia, citando Don Lorenzo Milani, che sosteneva che solo la lingua fa eguali e che l’alfabetizzazione politica è essenziale per una partecipazione consapevole. “Battersi affinché non vi possano essere ‘analfabeti di democrazia’ è una causa primaria e nobile che ci riguarda tutti”.
Il discorso di Mattarella si è concluso con un richiamo alla vigilanza continua per proteggere la democrazia. “Nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere – ha riferiito– avvertiamo tutta la difficoltà nel funzionamento delle democrazie. La democrazia non è mai conquistata per sempre. Ogni generazione è chiamata a difenderla e a rinnovarla”.
In un mondo interconnesso, dove nuove sfide geopolitiche emergono costantemente, il Presidente ha ribadito la necessità di una solida sovranità europea, capace di integrare e rafforzare la sovranità dei singoli Stati membri. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione condivisa del bene comune, la democrazia può continuare a prosperare e a garantire la tutela delle libertà fondamentali.